Cari lettori, oggi abbiamo il piacere di avere con noi Laura Costantini e Loredana Falcone!
Nome: Laura Costantini e Loredana Falcone
Attività: Scrittrici e Giornalista (Costantini)
Orientamento affettivo: Eterosessuali
Buona giornata a voi e grazie di aver accettato il nostro invito.
La nostra prima domanda, riguarda il vostro libro “il Puzzle di Dio”. Nello specifico vogliamo chiedervi della coppia omosessuale presente nella storia, Daniel e Saro, due persone diverse per provenienza e tradizioni (uno è musulmano, l’altro è italiano) ma accomunati dall’esclusione delle reciproche comunità familiari e/o sociali. Come avete gestito i loro personaggi e soprattutto che tipo di studi avete condotto per riuscire a descrivere così bene la situazione intima di chi è obbligato a fuggire lontano per poter essere se stesso?
Il duo: Come scrittrici ci è capitato più volte di doverci immedesimare nelle sensazioni di chi è costretto, per scelte di vita, di religione o politiche, a lasciare tutto per reinventarsi altrove. In questo caso non abbiamo affrontato la storia partendo dall’omosessualità dei due ragazzi. Daniel e Saro sono, dal nostro punto di vista, due persone che si amano e che la società cerca di contrastare.
Il vescovo Charamsa ha appena dichiarato apertamente di amare un uomo, suscitando lo scalpore, in primis del Vaticano, per un gesto effettuato alle soglie del sinodo sulla famiglia. Voi cosa ne pensate?
Loredana: Un sacerdote fa voto di castità. Su questo potremmo discutere, ma allungherebbe il discorso. Diamo per assodato che così è. Nel momento in cui tu, sacerdote, ti innamori (uomo o donna che sia l’oggetto del tuo amore), dovresti per coerenza rinunciare ai voti e vivere la tua vita fuori dalla Chiesa. Il vescovo Charamsa secondo me avrebbe dovuto agire in questo modo. E poi eventualmente combattere la sua battaglia contro l’omofobia in altre sedi.
Laura: Charamsa ha voluto lanciare una vera e propria bomba e ha ottenuto il ritorno mediatico che era facile immaginare. Non condanno la sua scelta, tanto meno il suo rapporto con il compagno, ma credo non sia ancora giunto il momento, per la Chiesa, di accettare la fine del celibato per i sacerdoti. Indipendentemente da scelte etero o omosessuali.
L’omofobia, purtroppo, ancora appare alla ribalta della cronaca in tutti gli episodi drammatici che vengono riportati dai rotocalchi. Secondo voi, a livello mediatico, in che cosa bisogna impegnarsi maggiormente per la lotta alle discriminazioni?
Il duo: Cambiare il modo di raccontare, per cominciare. Vale per l’omosessualità, per le donne, per i migranti. Basterebbe non mettere l’accento sulla provenienza geografica, sull’identità sessuale e sulle scelte di vita dei protagonisti di un fatto di cronaca per non alimentare i facili pregiudizi. Fermo restando che vanno denunciati senza mai stancarsi tutti i casi in cui la “diversità” diventa una colpa.
Cosa pensate dei suicidi giovanili per omosessualità e discriminazione? Quali sono le cause e quali le azioni di contrasto a un fenomeno del genere?
Loredana: Ti rispondo da genitore. La domanda che mi sono sempre posta di fronte a casi di questo genere è: come fai a non renderti conto del malessere di tuo figlio/a? Oppure te ne sei reso conto e sei tu stesso, genitore, parte di quel malessere? Il ragazzo/a che si senta “diverso/a” in qualsiasi modo e che si trovi isolato già nella propria famiglia, ha più possibilità di andare incontro a una depressione seria, dal decorso spesso fatale. Sarebbe auspicabile un maggior dialogo genitori/figli e una maggiore partecipazione nella vita dei nostri ragazzi. In fondo quello che ci chiedono è una maggiore attenzione. E ritengo che sia un loro sacrosanto diritto.
Laura: Non essendo un genitore, ti rispondo dal punto di vista esterno. Ritengo sia dovere della società tutta, della scuola e dei media combattere punto per punto ogni tipo di discriminazione. Si sono fatti dei grandissimi passi avanti, ma ogni volta che un ragazzino meno aggressivo degli altri viene chiamato “frocio”, ci deve essere un adulto che intervenga, spieghi e faccia capire il peso delle parole. Un discorso che mi piacerebbe molto fare a gran parte dei miei colleghi giornalisti.
Torniamo un attimo a Saro: omosessuale, impiegato nell’industria e proveniente dal centro Italia, si stabilisce a Torino per vivere la sua vita senza sottoporsi al costante giudizio di una famiglia che lo emargina per la sua omosessualità. Quanto ancora oggi è determinante in Italia il peso di un’esperienza di mancata accettazione dalla famiglia e la “fuga” verso la grande città per poter vivere serenamente il proprio orientamento sessuale?
Il duo: C’è un bigottismo di ritorno preoccupante nei piccoli centri. Forse anche nelle grandi città, però l’ambiente dispersivo consente di occultarsi, di riunirsi in contesti legati alla propria identità o alle proprie tendenze (non solo sessuali), di non dover rendere conto alla curiosità dei “vicini”. Questo non è esente da pericoli. Ne sono testimonianza i casi di violenza omofoba, di sicuro più numerosi nelle grandi città.
So che ci sono novità letterarie che bollono in pentola. Ce ne volete parlare?
Il duo: E’ appena uscito in e-book “Ricardo y Carolina” per la casa editrice goWare. Romanzo totalmente diverso dal Puzzle di Dio. Ma anche in questo caso la battaglia è contro una discriminazione. Quella che vede vittime le donne. Carolina Crivelli, giovane milanese avventurosa, si rifiuta di adeguarsi all’uso dell’epoca. Volta le spalle a un matrimonio prestigioso e insegue il sogno di diventare giornalista. Per questo si imbarca per il Messico e si lascia coinvolgere nella lotta di Benito Juarez contro l’impero usurpatore di Massimiliano d’Asburgo. Per gli amanti del cartaceo, il romanzo è disponibile tramite il print on demand su Amazon.
Ringraziamo Laura e Loredana. Eccovi le loro biografie!
Laura Costantini, romana, è giornalista della tv pubblica dove lavora presso la testata regionale. A otto anni inizia a scrivere storie e continua a farlo con tenacia. Non ama le classificazioni, spazia tra i generi. Ha un debole per le protagoniste.
Loredana Falcone è una scrittrice romana. Sui banchi del liceo classico ha incontrato Laura Costantini, ne è nato un sodalizio umano e professionale che ha dato vita a quello che amano definire un “duo scrittorio”. Ha pubblicato numerosi romanzi senza mai accettare vincoli di genere. Dal romanzo storico al giallo al mistery con un unico comune denominatore: l’importanza delle figure femminili.