AA.VV. – Short but sweet – Quando i protagonisti escono dai libri

Cari Lettori,
oggi abbiamo il piacere di presentarvi un’iniziativa nata da un gruppo di lettori e autori amanti del genere M/M e LGBT, dal titolo Short but Sweet – Quando i protagonisti escono dai libri.

Short-but-Sweet.-Quando-i-protagonisti-escono-dai-libri-di-AA.VV_-e1449143883362-480x706Titolo: Short But Sweet – quando i protagonisti escono dai libri
Sottotitolo: Tutto quello che c’è da sapere
Autori Vari
Prezzo: Gratuito
ISBN: 1230000825627
Pagine: 135

Scaricabile gratuitamente qui

Trama: C’erano una volta un golfista di fama internazionale e il vincitore di un premio Oscar. Un padrone e i suoi schiavi e un cantante mascarado. Uomini dal corpo blu provenienti da un mondo senza donne e un giovane giocatore di rugby. Un autista privato, un discotecaro e uno stregone. Continua a leggere

Intervista a Erin E. Keller

Nuova immagine (2)
Cari lettori, oggi abbiamo il piacere di avere con noi Erin E. Keller. Benvenuta Erin!

Nome: Erin E. Keller
Attività: Scrittrice
Orientamento affettivo: No, non ha importanza, ma se me lo chiedete rispondo J Eterosessuale.

La prima domanda, che credo che tutti i nostri lettori si chiedano, è questa: Chi è Erin dalla sua viva voce?
Nuova immaginePenso che dopo il coming out al “M/M Meeting” di quest’anno sia rimasto poco di segreto riguardo a Erin, ma cercherò di dare un paio di notizie “nuove” 😀
Erin nasce a ottobre 2012 (anagraficamente parlando, invece, nel 1973), qualche mese prima che la Triskell apra i battenti.
Ai tempi lavoravo ancora per la Dreamspinner Press e pensavo valesse la pena di provare a creare una realtà tutta italiana che potesse dare spazio agli autori M/M italiani, visto che a tutti gli effetti non c’era una struttura “dedicata” (l’apertura all’estero è stata un’illuminazione arrivata dopo alcuni mesi). E così mi sono messa a fare due conti, a ragionare sui pro e i contro, a studiare il mercato. E non c’era modo migliore di farlo che non buttandovisi a capofitto, rischiando in prima persona.
E così Erin è partita da sola. Certo, lanciata dalla Triskell, ma appunto “in solitaria”. Niente gruppi o blog che la conoscevano. Niente. Mi serviva un riscontro nudo e crudo.
Mi è stato anche chiesto cosa c’è di vero in Erin. Beh, tutto. Passione per Colby Keller (il cognome non è ispirato a lui, però), passione per i Mumford and Sons, i gatti che affollano casa mia… Tutto. Tutto ciò che ho detto, postato, condiviso è reale, solo che in quel momento era attribuibile a uno pseudonimo invece che a un nome “reale”, ma non è mai stato niente di costruito o finto.
Lo pseudonimo racchiude invece tante cose di me. Erin è il nome “poetico” dell’Irlanda, luogo con cui io ho un rapporto molto profondo e intenso. Keller è una costante nella mia vita. La prima è stata Helen Keller, una donna che ammiro ancora oggi. E da lì è seguita una serie di Keller (Steve, Chris, Matthew, Colby) che sono entrati a far parte in qualche modo della mia vita. Non potevo scegliere un cognome migliore.
La E. invece resta un segreto 😉

Hai pubblicato diversi romanzi di tematica omoaffettiva, che abbiamo sempre gradito leggere. Vuoi raccontarci cosa significa per te scrivere storie d’amore tra persone dello stesso sesso e come le tue storie sono state accolte dal pubblico?The Skar
Penso che già la risposta alla domanda precedente possa avere in parte risposto anche a questa. Per me è importante scrivere storie d’amore tra persone dello stesso sesso semplicemente perché ci sono e meritano di essere portate alla luce come tutte le altre. Perché tutti meritano un lieto fine e le storie gay non devono essere sempre destinate ad avere finali drammatici.
Le mie storie sono state accolte bene, non posso dire altrimenti. Sin dal primo momento ho ricevuto quasi esclusivamente commenti positivi. E quando ti arrivano anche da ragazzi gay che si emozionano per ciò che scrivi, che ti ringraziano perché finalmente leggono qualcosa che li fa sorridere e dà loro un lieto fine, o ti chiedono come riesci a rendere così bene un rapporto di coppia omosessuale… non puoi che saltare dalla gioia. Salvo poi renderti conto che non hai fatto niente di speciale, se non raccontare l’amore. Perché, come ho scritto in un mio libro, l’amore non ha sesso. Io scrivo d’amore. Cambiano i fattori in gioco, ma il risultato non cambia.

È appena trascorso il periodo dell’Orgoglio Omosessuale e già la cronaca ci riporta dei nuovi episodi di violenza nei confronti delle persone omosessuali. Secondo a cosa è dovuto questo clima di odio nel nostro paese?
eri-come-sei-200x300Episodi di violenza, purtroppo, sono all’ordine del giorno nei confronti di fin troppe persone in Italia, e non solo gay. Ed è tristissimo. So che la domanda è specifica, ma sono talmente nauseata dalla violenza in generale che non riesco a fare una distinzione.
Comincio a credere che non sia più nemmeno una presa di posizione “contro” qualcuno, ma piuttosto una mancanza totale di qualcosa “dentro” qualcun altro.
Perché arrivare a odiare il tuo prossimo, o a picchiarlo, solo perché ha un orientamento sessuale diverso dal tuo, o magari semplicemente perché è obeso, come capita in casi altrettanto odiosi, o semplicemente perché sei un marito violento, grida a gran voce quanta povertà interiore queste persone devono avere. Non riesco a puntare il dito contro qualcosa in particolare, se non contro i responsabili di ogni singolo atto. E, se posso permettermi, invece di dare sempre colpa alla “società”, forse alcune famiglie farebbero bene a farsi un esamino di coscienza e chiedersi che valori stanno trasmettendo ai loro figli. Basterebbe insegnare il rispetto per il prossimo, niente di trascendentale.

La caratteristica principale delle tue storie, che abbiamo letto con piacere, è la delicatezza dei sentimenti che si mischia e si amalgama con un buon erotismo. Vuoi descrivere ai nostri lettori come nascono le idee dei tuoi romanzi?
Solitamente per caso. The Scar è nato guardando la pubblicità di Blue de Chanel con Gaspard Ulliel, che è ufficialmente il mio “muso” ispiratore. Mentre guardavo lo spot mi si è accesa una lampadina in testa e mi sono vista la scena di Sean che si protende a sollevare a Ryan gli angoli della bocca per farlo sorridere. Partendo da quell’immagine ho costruito poi tutto il resto della storia.
Devo ammettere, però, che sia in Eri come sei che in The Scar c’è parecchio di me, quindi sono stata in qualche modo “avvantaggiata” nell’approfondimento di alcune questioni.Jerry è meglio

C’è qualche nuova pubblicazione che bolle in pentola? Ce ne vuoi parlare?
Per Triskell avrei dovuto finire un romanzo per fine agosto, in modo da pubblicarlo entro la fine dell’anno, perché un libro all’anno sarebbe auspicabile. Il problema è che facendo tre lavori, e tutti molto impegnativi, scrivere diventa sempre più difficile, quindi i tempi si allungheranno.
Ho in cantiere due progetti. Una è una storia contemporanea che parla di due uomini soli che si nascondono in modi diversi: uno dei due in the closet e l’altro dichiaratamente gay ma chiuso in un guscio. Due solitudini che si incontrano.
L’altro invece ha un’ambientazione noir e richiede una dose di ricerca non indifferente, e l’idea mi è venuta leggendo un articolo sulla Strage di San Valentino a Chicago nel 1929.

Ringraziamo Erin per essere stata con noi. Eccovi la sua biografia:
Erin E. Keller vive con il marito e parecchi gatti in una casa vicino a un campo di grano. Irlandese nel cuore e nell’anima, spera un giorno di trasferirsi nell’isola di Smeraldo.
Ama scrivere d’amore. E di uomini.